Il racconto

28 Agosto 2010

Ore 14.29 arrivano puntualissime alla stazione di Pavia le due tutors Laura e Katie mandate dalla ACLE.

Siamo prontissimi per la nostra avventura a PAVIA- LONDRA. WWOOOWWWWWWWW!!!



I city camps organizzati dalla ACLE, ente culturale riconosciuto dal MIUR, immerge i partecipanti in un clima anglosassone, le attività sono svolte tutte in inglese con animatori madrelingua che non parlano italiano, quindi si ha l’impressione di vivere in una città anglosassone, si basano sull’approccio olistico R.E.A.L. (rational, emoziona, affective learning) che coinvolge e stimola la globalità del discente e seguono il grading europeo propedeutici agli esami trinity.

Il mio primo city camp lo svolgo a Pavia presso la scuola di infanzia “c’era una volta” in via Tavazzani 35 (Zona Cassinetto) dal giorno 30 Agosto al 3 Settembre dalle 9 del mattino alle 5 del pomeriggio.

Il numero di iscritti non è sufficiente per avviarne uno, infatti Arrigo,  il fondatore dell’Acle, non voleva assolutamente permettermelo. Ma io ho insistito per far provare questa esperienza ai bambini e ai ragazzi di Pavia.
Tutti gli insegnanti ed educatori sanno come è difficile lavorare con i ragazzi e soprattutto come è difficile coordinare un gruppo molto eterogeneo di ragazzi di età e livelli di conoscenza della lingua completamente diversi.
L’età degli iscritti va dai 6 anni, una bambina che non ha ancora iniziato la scuola elementare e che quindi non sa scrivere, a ragazze di 14 anni.

Inoltre, spesso in classe c’è il ragazzo timido difficile da coinvolgere nelle attività di gruppo e il ragazzino un po’ più “vivo” degli altri che fatica a mantenere l’attenzione.

Le attività si basano principalmente su attività molto interattive, esercizi che vengono anche usati nel campo del teatro per aiutare i ragazzi a superare le paure e per formare un gruppo di lavoro basato sulla collaborazione e la condivisione delle idee nei lavori di gruppo.
Le tutors, Laura e Katie sono riuscite già dal primo giorno a creare uno spirito di gruppo formidabile e a stimolare l’interesse dei ragazzi alla conoscenza dell’inglese.

I ragazzi partecipano sempre in modo positivo alle attività. Si può notare dal primo giorno i tentativi di alcuni ragazzi di formulare delle frasi, ma non tutti i ragazzi riescono a parlare subito.

Ho scelto di usare il fondo cassa detratto dalle quote, per fare un giro in città con il trenino dei giochi gonfiabili. Il trenino è venuto a prenderci nella sede dove è stato svolto il camp e dopo un tour per la città di circa un’ora, ci ha lasciati davanti all’Oratorio San Francesco dove abbiamo fatto lo show finale e abbiamo consegnato il portfolio ad ogni iscritto.

Tra i problemi che temevo di dover affrontare durante lo svolgimento del city camp, c’era anche il rischio di una settimana di mal tempo. Dovendo svolgere delle attività all’aperto, c’era bisogno di una struttura spaziosa al coperto e devo ringraziare il Sig. Longhetti dell’ufficio sport del Comune e il sig. Cavalchirich , presidente dell’associazione Cassinetto che, in caso di necessità, mi avrebbero fatto usare una struttura al coperto, non molto distante dalla scuola.
Ringrazio le famiglie che si sono fidate di me accettando di iscrivere i propri ragazzi nonostante l’eterogeneità dei gruppi, ringrazio Don Marino della Parrocchia San Francesco che ci ha permesso di fare il nostro show finale all’Oratorio della sua Parrocchia.