Zia Assuntin e Zì Pasqual

Zia assuntina era la sorella di mia nonna, Mammaletta. Abitava in una casa vicino alla Chiesa di San Rocco. Al piano terra aveva una stanza dove forse una volta tenevano un animale da trasporto (un asino o un mulo) molto utile ai tempi per lavorare la campagna. Zia Assuntina era sposata con Zì Pasqual ma non avevano avuto figli.

Da piccola passavo spesso il pomeriggio a casa di zia Assuntina e ricordo ancora la sua voce dolce. Era una persona riservata e dai modi molto gentili. I bambini richiedono sempre molta attenzione e se non si da loro qualcosa da fare si annoiano ed è difficile che poi tornino a trascorrere del tempo con delle persone "noiose". Non ricordo di preciso in quali attività mi impegnasse, ma di certo trascorrevo con lei volentieri il pomeriggio. Ricordo che i pomeriggi passati con lei erano molto tranquilli.
Credo che in tarda età si sia ammalata di Alzheimer perchè ricordo quanto ridere faceva la gente quando lei raccontava quello che le succedeva.
Ricordo che un giorno raccontò a delle persone che il dottore l'aveva visitata e ad un certo punto le chiese dei dati per compilare un foglio. Il dottore le chiese il nome e il cognome e lei gli rispose tranquillamente, ma poi si meravigliò che le chiedesse quando era nata "ma vi rendete conto? come faccio a ricordare in quale giorno sono nata? sono passati talmente tanti giorni che io non posso ricordarlo, e poi ero così piccola.. come faccio a ricordarmelo?"
Zì Pasquale era un uomo alto e laconico, non ricordo affatto la sua voce. Aveva un naso spaventosamente grosso, che a me non era mai piaciuto. Opinione che cambiai decisamente dopo aver letto "l'elogio del naso" di Cyrano De Bergerac (opera di Edmond Rostand) per non parlare poi della versione teatrale che ho guardato in lingua originale nel 1991 (anno in cui studiavo all'Università di Saint Etienne - Francia) con Gérard Dépardieu interprete di Cyrano.
La scena dell'elogio del naso è Meravigliosa!!!  Ho apprezzato tantissimo l'elogio di questo naso "ce n'est pas un nez, c'est un panache!"
La mia amica Françoise che abitava nello stesso collegio universitario (La Concorde 2) era bravissima a recitare la scena del naso... spesso io e Juditte le chiedevamo di farci la rappresentazione di questa scena, al punto che avevamo imparato a memoria quasi tutte le battute.
Consiglio a tutti di leggere quest'opera o guardarla in dvd. Ma soprattutto è divertente recitare la scena del naso.
Ed ho anche pianto tantissimo. Quando penso alla rappresentazione dell'opera mi viene in mente quanto ho pianto e l'odore dei fazzolettini di carta al profumo di menta che ho consumato.