una mattina a scuola con un "CAMPIONE"

Scuola media statale di MAGHERNO a.s. 2009-2010




Se pensiamo a una giornata normale ci passano davanti agli occhi tante situazioni della nostra vita di tutti i giorni: ci alziamo, facciamo colazione, prendiamo il treno o la macchina, entriamo nel nostro ufficio o nelle nostre classi… è tutto così normale. Spesso la vita ci appare monotona e ci lasciamo prendere dalla noia del “quotidiano” che condiziona il nostro modo di vivere.
Perdiamo la grinta necessaria per vivere pienamente le nostre giornate e non apprezziamo le cose che ci circondano. A volte succede di incontrare delle persone che hanno delle disabilità fisiche, ad esempio un cieco che cammina per strada, e in quei momenti pensiamo a come siamo fortunati ad avere una buona vista che ci permette di notare i colori meravigliosi che ci circondano, ma che spesso non  ci fermiamo ad osservare. Altre volte siamo testimoni delle difficoltà di una persona sulla sedia a rotelle nel salire sull’autobus e ci rendiamo conto che per loro anche solo raggiungere il posto di lavoro richiede molta energia fisica. Purtroppo, queste riflessioni dopo poco tempo vanno scomparendo e ricadiamo nella “noia”
Noi insegnanti della scuola secondaria lavoriamo tutti i giorni con i ragazzi di una fascia di età molto difficile: l’adolescenza, che è un momento della crescita della persona molto delicata.
Oltre alle difficoltà per fattori fisiologici i ragazzi si trovano in un momento della loro vita piena di tante incertezze; molti desidererebbero lasciare la famiglia ed avere una vita propria magari con un partner, ma hanno difficoltà ad incontrare la persona ideale; vorrebbero indipendenza economica e, non solo non hanno un lavoro, ma se potessero sarebbe illegale e comunque, la maggior parte delle volte  non sanno ancora cosa vorrebbero fare da grandi. Inoltre, al giorno d’oggi sono sempre più numerosi i casi di famiglie con genitori separati e i ragazzi vivono in un ambiente dove manca persino la certezza del nucleo familiare, in questo caso l’atteggiamento dei ragazzi è ancora più problematico. Le persone  reagiscono a queste incertezze che si trovano ad affrontare in tanti modi diversi. L’adolescente che vive una situazione difficile o si chiude in sé stesso ed ha difficoltà ad integrarsi nella società, oppure cerca di mostrare a sé stesso e agli altri di essere sicuro e forte assumendo atteggiamenti che danno l’impressione di sentirsi “onnipotenti”, ma in realtà è solo un modo di reagire al loro disagio.
Abbiamo deciso di invitare a scuola Gabriele Ferrandi, il quale presenta una disabilità fisica che lo costringe a muoversi su una sedia a rotelle, ma, diversamente da tante persone che davanti alle difficoltà che la vita ci dà, si abbatte e non lotta per raggiungere degli obiettivi,  Gabriele è diventato campione d’Italia di “tiro con l’arco”.
Questo invito vuole essere un motivo per sensibilizzare gli alunni alla valorizzazione di differenti abilità, ma anche un messaggio per far capire che lo sport può colmare le carenze culturali della società che fa sentire abbandonati le persone che hanno problemi di deambulazione o altro.
Associazionismo e agonismo nelle competizioni sportive vanno a braccetto, ma questo non vuol dire che esista lassismo nelle regole. Per gli arcieri in carrozzina valgono le stesse disposizioni dei normodotati.
Con la visita di questa persona, noi insegnanti vogliamo far capire ai ragazzi con cui lavoriamo tutti i giorni che è necessario credere in qualcosa, devono cercare nella loro vita un obiettivo che permetta loro di sentirsi importanti per non cadere nella “noia” di una vita vissuta senza entusiasmo.
L’entusiasmo è l’ingrediente necessario per affrontare la vita e cercare di dare il meglio in tutto quello che si fa. Quando una persona riesce ad essere contenta di sé, riesce anche ad avere un buon rapporto con le persone che le sono vicine.
Parafrasando il “Piccolo Principe” è necessario far capire che “l’essenziale è invisibile agli occhi”

Il giorno Venerdì  26 marzo nella nostra scuola abbiamo avuto la visita di Gabriele Ferrandi, campione italiano di “tiro con l’arco '2006.

Programma:

Ore 8.00 incontro con Gabriele all'ingresso della scuola
l'insegnante di inglese ha voluto sfruttare questa occasione per fare un’attività di produzione orale in inglese nelle classi terze.
Precedentemente l’insegnante di inglese ha svolto l’argomento “le ipotetiche” e Gabriele, e in questa occasione i ragazzi han dovuto fare supposizioni riguardo la situazione familiare, l’eventuale lavoro e attività sportive svolte dal nostro campione.
Inoltre, è stata data la possibilità ai ragazzi di fare domande
Il signor Elio (coach di Gabriele Ferrandi) ha dato delle informazoni, anche dal punto di vista storico, di questa disciplina sportiva.
Gabriele ha fatto una dimostrazione delle sue abilità nel tiro con l’arco.
Il CUS (centro universitario dello sport) ha  portato degli archi e dei bersagli per dare la possibilità ai ragazzi di cimentarsi in questo sport. Ma, prima di tirare i ragazzi han dovuto rispondere a delle domande riguardo le informazioni date dal sig. Elio. Se i ragazzi davano le risposte esatte, venivano assegnati dei punteggi che poi venivano sommati ai punti ottenuti tirando con l'arco. I ragazzi che hanno ottenuto i punteggi maggiori hanno ricevuto come premio una foto di Gabriele con dedica e autografo.

Qui di seguito riporto il link all'articolo pubblicato su La Provincia Pavese del 11 Maggio 2010
https://ricerca.gelocal.it/laprovinciapavese/archivio/laprovinciapavese/2010/05/11/PC7PO_PC706.html

articolo pubblicato su educationpuntozero
https://www.educationduepuntozero.it/Community/2010/01/20/dirienzo.shtml
SI VUOLE RINGRAZIARE:
Il CUS Pavia per averci prestato per un'intera mattinata gli attrezzi per il tiro con l'arco e in special modo Gabriele e Elio per la loro disponibilità in cambio solo di una tazza di caffé.
Inoltre si ringrazia lo Studio fotografico Lorenzo Iorino di Pavia che ha fatto un bello sconto sul prezzo delle copie delle fotografie da distribuire ai ragazzi con l'autografo del nostro campione Italiano
Pagine secondarie (4): commenti degli alunni sulla visita di Gabriele a scuola cosa ho imparato io da questa esperienza progetto CLIL: Content and Language Integrated Learning Verifica di Italiano: produzione scritta (26-05-2010)