City Camp estivo San Genesio

Il giorno 12Agosto 2011 il quotidiano La Provincia pavese pubblica un articolo che parla del city camp organizzato a San Genesio con il patrocinio del Comune.

Per il city camp di quest'anno ho scelto la settimana dal 22 al 26 Agosto perché in genere in questo periodo il clima è favorevole, ma c'è il rischio che sia un po' piovoso. Comunque non mi preoccupo perché ho fatto anche la richiesta di usare il PALLONE (struttura al coperto) per non rischiare di tenere i ragazzi chiusi in aula tutta la giornata.


Il giorno venerdì 19 Agosto arrivo a Pavia dalle mie lunghe vacanze dovute alla mia condizione di insegnante Precaria. Qualche giorno fa ho ricevuto una telefonata da alcune persone interessate ad iscrivere i loro figli al city camp (2 gemelli figli di amici dell'assessore che mi ha agevolata in questa iniziativa e una bambina amica di due sorelline già iscritte) La famiglia con i due gemelli ha disponibilità di spazio per ospitare una delle tutors, ma sono ancora in vacanza al mare, arriveranno domenica pomeriggio.
Devo muovermi in fretta per trovare una sistemazione provvisoria.
Chiedo a mia suocera se posso sistemare la ragazza in una delle camere che usano le mie cognate quando tornano a Pavia.


Il sabato 21 alle ore 12 circa arrivano alla stazione dei treni di Pavia due belle ragazze: Francesca di origini italiane che vive in Canada e Alexis che vive negli Stati Uniti.

Sistemo le ragazze nei loro alloggi e fissiamo un appuntamento nel pomeriggio per definire alcuni dettagli per la conduzione del city camp.

Le ragazze sono bravissime nel condurre le attività di studio e ludiche, non c'è bisogno di dare loro alcun suggerimento, sanno stimolare i ragazzi a capire e ad esprimersi in lingua inglese, forse anche grazie al fatto che conoscono un po' l'italiano. Ogni qual volta un bambino chiede loro qualcosa, loro ripetono le loro frasi in inglese e poi rispondono in inglese.

SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA' DURANTE LA SETTIMANA:

Lunedì le attività si svolgono secondo il programma deciso dalle tutors, ma il clima in questi giorni è troppo caldo per cui martedì consiglio di fare giochi d'acqua. Ho passato quasi tutta la mattina a riempire palloncini d'acqua e mi è venuto un dolore ai pollici che mi accompagna tutto il giorno.

Le tutors hanno organizzato dei giochi da fare anche con le bombe d'acqua e i bambini si divertono tanto. Solo mi viene un dubbio: tra le iscritte c'è una ragazza di 14 anni che credo si senta a disagio giocando con bambini più piccoli di lei, ma quando stiamo per andare via è proprio lei che mi viene vicino e mi chiede "scusa Santina, possiamo ripetere i giochi d'acqua anche altri giorni?"
Mercoledì il caldo è ancora persistente, mi verrebbe la tentazione di accendere l'aria condizionata, ma le attività dei city camps comportano un continuo spostamento dall'ambiente esterno a quello interno e temo che con gli sbalzi di temperatura qualche bambino si ammalasse. Ritengo dunque che sia meglio soffrire un po' il caldo. Negli ultimi 10 minuti un ragazzino si fa male ad un alluce, ma per fortuna non è niente di grave.

Giovedì: le tutors lavorano ancora tanto, ma noto tanta stanchezza da parte di una di loro e anch'io sono stremata dal caldo e dalle tensioni. La mattina ho dimenticato di prendere lo zainetto con i panini per me e per Marianna, per cui a mezzogiorno vado al bar vicino per comprare i panini. Quando torno al camp, noto dei ragazzi che si rincorrono con dei pupazzi in mano. So per esperienza (spesso uso i miei pupazzi quando organizzo giochi in Oratorio) che se l'attività non è strutturata, i ragazzi si disputano i pupazzi e spesso il risultato è che li sporcano o li strappano ed io poi a casa devo fare un lavoro lungo di recupero dei miei pupazzi che uso anche nelle mie classi. Chiedo ai ragazzi di rimetterli al loro posto, ma loro non mi ascoltano e nonostante io glieli prendessi  per metterli via, dopo breve tempo loro li riprendono e ricominciano a rincorrersi e a strapparseli dalle mani... i pupazzi affascinano sempre i bambini ed è difficile poi toglierglieli dalle mani. Io ho ancora il mio panino in mano che riesco a finire in piedi rincorrendo i bambini che non vogliono mollare i pupazzi.

Marianna è molto dispiaciuta del mio rifiuto di lasciar giocare i bambini con i pupazzi e dei miei rimproveri ai ragazzi e ad un certo punto mi dice che sarebbe meglio se io andassi dalla parrucchiera... in effetti, quando "sclero" mi si rizzano i capelli in testa... Le tutors entrano nella struttura e Alex si mette al pianoforte a strimpellare qualcosa per rilassarsi un momento. Le ragazze più grandi mi chiedono se possono entrare ad ascoltare la musica di Alex. Dopo un po' anche altri bambini vogliono entrare, ma poi vedo che i più piccoli corrono nella stanza disturbando quelli che vogliono ascoltare la musica. Dico allora di prendere ognuno una sedia e di stare in silenzio e se qualcuno non vuole ascoltare la musica può continuare a fare la pausa fuori con me. Dopo pochi secondi, tutti i bambini ascoltano la musica in silenzio battendo le mani alla fine di ogni canzoncina.

Giovedì la giornata inizia come le altre, ma i ragazzi sono un tanto agitati e noto anche la loro stanchezza.
Alex è così stanca che quando parla faccio fatica a capirla. Le chiedo se è stanca e lei dice che comincia ad esserlo, anche perché fa ancora molto caldo. Allora le dico che in questi giorni hanno lavorato tantissimo e molto bene, per cui possiamo smettere di usare il libro, anche se non è stato completato. Per me l'obiettivo dei city camps non è imparare le regole proposte dal libricino, ma fare in modo che i ragazzi fossero in contatto con ragazze che parlano in inglese e che apprendano la lingua in modo "naturale" senza accorgersene. Con i ragazzi perfezioniamo il copione e le battute e riflettiamo sulla scenografia e sul materiale da portare per lo show.
Due ragazzi mi dicono che hanno bisogno di due scatoloni per costruire delle macchine di formula uno per simulare una gara ed io gliene porto subito due che ho trovato accatastate in uno sgabuzzino.

Venerdì i bambini arrivano tutti con i loro costumi ed il loro materiale. Marianna vuole vestirsi da Hermione. Come bacchetta usa un'antenna telescopica da radio della macchina, il cappello nero appuntito di halloween, poi penso a una gonna di velluto molto leggera che ho nell'armadio tra i miei tanti vestiti che non uso mai: scucio un lato, ci metto un gancio e diventa un mantello che mia figlia apprezza molto. Infatti l'ha indossato per lo show e se l'è tolto solo prima di andare a letto.

Io sono MOLTO agitata e di tanto in tanto chiedo scusa ai bambini per la mia frenesia.

I bambini si divertono un mondo a preparare lo show, anche se poi durante la rappresentazione alcune battute le hanno dimenticate, ma il city camp non è un corso full immersion di teatro, per cui, considerando il tempo che ci abbiamo dedicato, i bambini sono stati MOLTO bravi e i fratellini hanno già espresso il desiderio di voler partecipare anche loro al city camp che organizzerò per l'estate del 2012.


Il city camp consiste in un full immersion in lingua inglese che comporta un continuo coinvolgimento dei ragazzi in attività molto movimentate all'aria aperta e il rischio che qualcuno si faccia male è più alto che nella situazione di studio a tavolino in una stanza, ma per fortuna tutto è andato per il meglio.

E' stata una settimana pesantissima per il caldo umido, inoltre ci sono stati dei piccoli incidenti che mi hanno tenuta un po' sulle spine.

RINGRAZIAMENTI:

Voglio ringraziare prima di tutto il gentilissimo assessore all'istruzione  del comune di San Genesio Olivati, che ha riposto piena fiducia in me, permettendomi di usare la struttura "'ca de' passer" in modo gratuito, non solo, ma ha anche provveduto a far venire una persona a fare le pulizie quotidianamente. Inoltre, tutti i giorni veniva a chiedermi se avevo bisogno di un aiuto e se tutto andava bene.
Alla fine della settimana ha anche provveduto a far sviluppare le foto da consegnare alle famiglie di ogni iscritto. Insomma, oltre a guadagnarci qualcosina, devo anche restituire dei soldi del fondo cassa all'ente ACLE che mi ha mandato due splendide ragazze ad animare il mio city camp in una afosa settimana di Agosto. Il dott. Olivati si è anche impegnato affinché lo show finale potesse venir rappresentato nel centro polifunzionale.

Ringrazio tutti i genitori che hanno fiducia in me, iscrivendo i loro figli ai miei city camps e alle giornate di attività ludiche nei fine settimana che organizzo durante l'anno.
Anche se sono attività molto impegnative alla fine sono esperienze che mi rendono molto felice per il riscontro che ho da parte dei ragazzi e dei genitori che mi spingono ad organizzarne sempre nuove giornate in lingua inglese.