La cappellina

Una volta, la cappellina era molto frequentata da donne e ragazze che andavano a pregare e a chiedere miracoli.

Quando andavo da zia Nenella, c'era immancabilmente un momento per pulire la cappellina, pregando e cantando. Il canto più gioioso era:

Tu sole vivo per me sei signore, vita e calore diffondi nei cuor
tu sul cammino, risplendi, mio sole,
luce ai miei passi ti voglio signor
tu sole vivo...
la tua parola mi svegli al mattino, e mi richiami alla sera con te.
tu sole vivo...
sulla mia casa t'innalza, mio sole, splenda d'amore, di luce, per te.
tu sole vivo...

Questo canto lo si sentiva spesso anche in chiesa la Domenica. Quando canto questo inno al Signore mi si gonfia il cuore, perchè mi tornano alla memoria i giorni dellla mia infanzia felice, quando le mattine primaverili le rondini, con i loro canti assordanti occupavano tutto il cielo e mia mamma veniva a svegliarci aprendo le finestre e cantando questo inno al nostro Signore.
Nei momenti peggiori della mia vita, quando ero lontana dai miei cari  e mi sentivo sola, cantavo spesso e pregavo. In Chiesa per tanti anni non sono andata perché sentivo di non essere capita da nessuno. Sono stata delusa anche da molti parroci, ma nel mio intimo continuavo a pregare. Avere la sensazione di essere amati, anche se si tratta di qualcosa o qualcuno che non si può vedere o toccare aiuta tantissimo ad affrontare i problemi della vita. Sono stata molto fortunata ad essere nata in un periodo in cui c'era più attenzione ad avvicinare i bambini alla Chiesa.
Credo che oggi i ragazzi abbiano la mente troppo occupata da problemi, anche se noi non li vediamo, o da imput che arrivano dalla nuova tecnologia, e non trovano mai il tempo per fermare i loro pensieri e guardarsi bene dentro.